venerdì 26 agosto 2011

Sesso d'occasione

Di sesso e relazioni si è già tanto discusso, al punto che un post sul sesso occasionale può sembrare ridondante e poco creativo, ma questo è comunque il mio blog, e il suo sottotitolo è "qualcosa che avevo da dire", che avevo da dire IO, a prescindere da quello che è già stato detto.
L'argomento di discussione è quindi, dicevo, il sesso occasionale; non la sua natura più o meno licenziosa, non il suo inserimento o la sua esclusione da un sistema di valori, né tantomeno una spiegazione socio-psicologica sulle motivazioni che spingono a praticarlo. Solo, "qualcosa che volevo dire".
Intanto, una definizione: dicesi "sesso occasionale" un'attività di natura sessuale tra due o più persone consenzienti a scopo ludico-ricreativo.
Non essendo il fine la riporoduzione o l'instaurarsi di una relazione profonda, la quiete domestica o la negoziazione din rapporto, il guadagno economico o sociale, nucleo centrale di questa attività dovrebbe essere, conseguentemente, il divertimento. E vi invito a tenere presente questo nucleo, che rimarrà il centro gravitazionale di tutta la seguente esposizione. Perché è proprio qui che le persone inciampano, è qui che si fanno male, è qui che trasformano il sesso occasionale in un'attività insoddisfaciente nel migliore dei casi, faticosa e logorante nel peggiore. Una volta perso il divertimento, del sesso occasionale resta poco. E quello che vedo in giro, purtroppo, è la perdita della possibilità di divertirsi; "perché fare l'amore è ancora il massimo che abbiamo" cantava Jovanotti 20 anni fa, e allora perché non darsi la possibilità, l'"occasione" di stare bene?

Da quello che vedo in giro, dai racconti che raccolgo (sia maschili che femminili), il sabotaggio dell'occasione avviene perché la maggior parte delle persone, di entrambi i generi, non sa gestire il sesso occasionale: i maschietti sono terrorizzati dall'essere fraintesi, le femminucce sono angosciate dal non essere rispettate.
Facciamo tutti quanto un bel respiro e ricordiamoci che il sesso non è una battaglia, ma un incontro; non vince il più furbo o il più forte, ma, se tutto va come speriamo, finisce pari e patta. E andiamo anche subito a sfatare, visto che ci siamo, un mito fondamentale del sesso occasionale, ovvero la sua "naturale" preclusione a sentimenti o emozioni. Questo postulato è talmente radicato nella mentalità che gli uomini te lo sottolineano mentre si spogliano, e le donne entrano in stato confusionale al primo segnale che arriva dallo stomaco.
La passione, la tenerezza, il desiderio, sono emozioni, sono sentimenti. Il sesso occasionale non è una mera azione finalizzata al raggiungimento di uno scopo: siamo tutti adulti e in grado di procurarci autonomamente un orgasmo. Ma il sesso senza i brividi sulla schiena, senza la voce sussurrata, senza quel piccolo languore che punge allo stomaco quandi si guarda il cellulare per vedere se ci sono nuovi messaggi, senza il batticuore riconoscibile quando si sta per entrare da quella porta, non è sesso d'occasione. Passare la giornata successiva tra flash della notte precedente, avere la sensazione che il suo odore sia trapassato nella vostra pelle e restare con un sorriso ebete di fronte alle persone al ricordo di un gesto, una parola che vi è tornata in mente, questo è il segno che avete fatto del sesso d'occasione. Da grande occasione. Non è un segnale di innamoramento imminente, non entrate in paranoia e non prendete decisioni affrettate; godetevi il momento. L'incontro sessuale comincia molto prima e finiasce molto dopo rispetto al limite temporale scandito dall'avere o meno vestiti addosso. Se finisce troppo presto, se un'ora dopo non siete con la mente ancora ovattata, la pelle traslucida e un'aumentata propensione al riso, se siete già ripiombati nella stessa realtà che precedeva l'incontro, allora avete fatto del sesso col vuoto a perdere, non riciclabile, dannoso per l'ambiente. Riprovate, e impegnatevi di più. L'ambiente ve ne sarà grato.


Se viceversa l'incontro comincia troppo tardi, se siete imbarazzati, tesi, preoccupati mentre vi togliete i vestiti, allora probabilmente state per fare del sesso di preoccupazione, invece che di occasione, ovvero quel sesso preceduto da una serie di contratti sociali, a volte con clausole infinite, attraverso le quali ci si mette al riparo da eventuali future recriminazioni. Precauzione peraltro inutile, se si guarda la quantità di volte in cui le persone recriminano anche senza giusta causa, ma che ha spesso l'effetto di togliere ogni spontaneità dall'atto, rendendo artificioso ogni gesto, e impedendo il divertimento. Da sesso d'occasione, a sesso d'educazione, e non c'è spazio per l'educazione, quando si parla di un'attività in cui si mescolano i sudori di entrambi. Quindi, per favore, un altro bel respiro e lasciatevi andare al momento, se ne discuterà dopo. E per "dopo" non si intende "subito dopo", quando ancora non vi siete rivestiti, per cui lasciate il tempo ai vostri corpi e alle vostre menti di godere i benefici del sesso d'occasione, e non trasformate subito la conversazione in una parodia di un cocktail di lavoro ("hai bisogno di qualcosa?", "io abitualmente dormo solo/a", e la peggiore "forse dovremmo stabilire delle regole...", brrr). Se ci sarà bisogno di parlarne, in un futuro di cui ancora non sapete niente, neanche se vi rincontrerete, se ne parlerà. Se l'altro sentirà il bisogno di chiarire alcuni punti, ve lo chiederà. (E se siete l'altro, e sentite il bisogno di chiarire alcuni punti, tornate su e leggete la parte in cui vi dico di non prendere decisioni affrettate, o scorrete il testo fino a quando vi parlo di certi atteggiamenti ostili pre e post coito.) E fatevelo dire da una che si è sentita sempre recriminare questo e l'altro mondo: di recriminazioni non si muore.

Stesso dicasi per ogni atteggiamento ostile rivolto a cogliere in flagrante ogni atto o intenzione di mancato rispetto, di limitazione della propria libertà, di aspettativa minacciosa nei vostri confronti; peggio ancora, quando il timore di quet'atto o intenzione si trasforma in controffensiva preventiva (difesa attiva, la chiamava D'Alema) per cui si sottolinea più e più volte quanto poco ci interessi o ci si fidi dell'altro, dei suoi sentimenti, dell'intero suo genere sessuale; a parte il fatto che non è gentile, e per la gentilezza c'è un sacco di spazio nel sesso, ma veramente il più delle volte non ce ne è bisogno, e trasmette una certa ansia che rende difficoltoso, dall'altra parte, il lasciarsi andare, ma anche solo l'avvicinarsi un po' di più. Fa passare la voglia di dare, di essere generosi, e la generosità è un'altra di quelle cose che trova molto spazio nel sesso, anzi direi che è una caratteristica fondamentale del sesso d'occasione. Inoltre il continuo preoccuparsi degli atti e delle intenzioni dell'altro è deleterio anche per voi, vi toglie risorse ed energie, vi costringe a un iperfunzionamento del cervello, nella sua parte più razionale, quando il vostro sistema limbico non chiede altro che prendere le redini della situazione; vi ricordate qual era il nucleo del sesso occasionale? Se dovete lavorare così tanto, tanto vale che vi fidanziate! Quindi, di nuovo, un bel respiro, e date all'altro la possibilità di farvi stare bene.

Un'altra tematica che esce spesso nelle conversazioni sul sesso occasionale è la gelosia. Anche la gelosia, in quanto emozione, non controllabile, è lecita, anzi, è un meccanismo biologico adattivo; provare gelosia se vedete il vostro amante di ieri sera abbracciato ad un'altra non vuol dire che non siete "portati" per il sesso occasionale (altro mito da sfatare): fare sesso occasionale è facilissimo, ci riescono tutti; basta volerlo. Se non lo volete, va bene lo stesso. Ma se lo volete, ricordate sempre che se è occasionale, non potete rompere le scatole con pretese all'altra persona; non è gentile. Per cui la gelosia è lecita, ma tenetela per voi; ancora, non prendete decisioni affrettate, magari domani non la sentirete più. E ricordate sempre che l'essere gelosi non implica che l'altra persona vi stia mancando di rispetto; chi soffre di più non ha sempre ragione.

E visto che abbiamo parlato di conversazioni sul sesso occasionale, un ultimo suggerimento: se siete stati bravi, vi siete impegnati, non avete stabilito contratti, non avete avuto atteggiamenti ostili, avete tenutpo per voi la gelosia pur riconoscendola e accettandola, e ora siete in quella fase in cui avete solo voglia di raccontarlo a qualcuno, ricordate che ci sono due categorie di persone alle quali il sesso d'occasione non va raccontato.
  1. L'amico/a purista "nonsifasessosenzaamore": inutile spiegargli che la vostra è una forma d'amore, ma per il mondo intero, riuscirà comunque a rovinarvi il momento con una domanda rigidamente diretta del tipo "Ma lo ami?", "Pensi che potrebbe essere quella giusta?", "Ti ha dato garanzie?"
  2. L'amico/a cinico/a "ledonnesonotuttemignotte/gliuominisonotuttipezzidimerda": riuscirà a svilire ogni sensazione di benessere con commenti del tipo "Le hai fatto capire chi è che comanda?", "Non l'avrai mica fatto dormire a casa tua?", "Vabbè, te la sei fatta, e allora? Tanto sono tutte uguali..."
 
Per cui, se il giorno dopo avete la sfortuna di incontrare proprio uno di quieste due tipologie, che vi chiede cosa avete fatto la sera prima, fate un bel respiro. E cambiate argomento.

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